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L’aoristo (schema generale)

L’aoristo (da ἀόριστος, che significa “indeterminato”) è un tempo che esprime in greco un’azione pura e semplice, di cui cioè non viene considerata la continuità o la compiutezza nel tempo.

L’unico modo che ha un valore temporale è l’indicativo, che corrisponde al passato remoto in italiano (“io mangiai”), mentre tutti gli altri modi hanno un valore puntuale (di norma si traducono aggiungendo “subito”):

Indicativo aoristo

Io mangiai

Congiuntivo aoristo

Che io mangi subito

L’indicativo ha sempre l’aumento, gli altri modi invece no (come possiamo notare ad esempio nell’indicativo ἔλυσα e nell’ottativo λύσαιμι).

I tre aoristi

Esistono in tutto tre tipi di aoristo, cioè aoristo primo, aoristo secondo e aoristo terzo:

Aoristo primo

L’aoristo primo, detto anche debole o sigmatico, è il più ricorrente ed è caratterizzato dal suffisso σα:

λύωἔλυσα
λύομενἐλύσαμεν

L’aggiunta del suffisso σα può avere delle conseguenze sul tema del verbo, per cui bisogna guardare come termina:

Se il tema termina in vocale, la vocale di norma si allunga.

τιμάωἐτίμησα
δηλόωἐδήλωσα

Se il tema termina in dittongo, il dittongo rimane uguale a prima.

παιδεύωἐπαίδευσα
παύωἔπαυσα

Se il tema termina con una consonante occlusiva, il risultato è diverso in base alla consonante:

Velare (κ, γ, χ)ξ
Labiale (π, β, φ)ψ
Dentale (τ, δ, θ)σ
λέγωἔλεξα
γράφωἔγραψα
πείθωἔπεισα

Se il tema termina con una consonante liquida (λ, ρ) o nasale (μ, ν), il σ cade e provoca allungamento di compenso.

νέμω → ἔνεμσα → ἔνειμα

In base a come si comporta il σ, l’aoristo primo viene definito sigmatico, se il σ si conserva o si fonde con il tema, oppure asigmatico, se il σ cade.

La forma sigmatica è tipica dei verbi con il tema che termina in vocale, dittongo o consonante occlusiva (π, β, φ, κ, γ, χ, τ, δ, θ), mentre la forma asigmatica è tipica dei verbi con il tema che termina in consonante liquida (λ, ρ) o nasale (μ, ν).

Aoristo secondo

L’aoristo secondo, detto anche forte o tematico, si costruisce come l’imperfetto, rispetto a cui cambia solo il tema.

Facciamo un esempio utilizzando il verbo λείπω, che all’imperfetto diventa ἔλειπον (costruito con il tema del presente λειπ) e all’aoristo secondo diventa ἔλιπον (costruito con il tema dell’aoristo λιπ). In entrambi i tempi vengono aggiunti al rispettivo tema l’aumento (solo all’indicativo) e le desinenze secondarie, per cui si coniugano allo stesso modo.

Ecco l’elenco dei principali verbi che hanno questo tipo di aoristo:

PresenteAoristoTema aoristo
ἄγωἤγαγοναγαγ-
αἱρέωεἷλονελ-
βάλλωἔβαλονβαλ-
γίγνομαιἐγενόμηνγεν-
ἔρχομαιἦλθονελθ-
εὑρίσκωηὗρονευρ-
ἔχωἔσχονσχ-
λέγωεἶπονειπ-
ὁράωεἶδονιδ-
φέρωἤνεγκονενεγκ-

Aoristo terzo

L’aoristo terzo, detto anche fortissimo o atematico, è presente in pochi verbi ed è caratterizzato dall’assenza della vocale tematica (le desinenze si attaccano cioè direttamente al tema):

φύωἔφυν
γιγνώσκωἔγνων

Solitamente i verbi che hanno l’aoristo terzo utilizzano l’aoristo primo per il significato transitivo e l’aoristo terzo per il significato intransitivo. Ad esempio, il verbo φύω ha sia l’aoristo primo ἔφυσα (io feci nascere), che è transitivo, sia l’aoristo terzo ἔφυν (io nacqui), che è intransitivo.

L’aoristo cappatico

L’aoristo cappatico è un particolare tipo di aoristo terzo in cui le tre persone singolari dell’indicativo presentano il suffisso κ seguito dalle stesse desinenze dell’aoristo primo

Lo possiedono i verbi τίθημι, δίδωμι e ἵημι:

1aἔθηκαἔδωκαἧκα
2aἔθηκαςἔδωκαςἧκας
3aἔθηκεἔδωκεἧκε

Per il resto l’aoristo cappatico si coniuga come l’aoristo terzo.

L’aoristo medio e l’aoristo passivo

L’aoristo primo, l’aoristo secondo e l’aoristo terzo possono essere attivi o medi. Per il passivo esiste una forma a parte (aoristo passivo) suddivisibile in due gruppi:

  • Aoristo passivo primo (detto anche debole), caratterizzata dalla presenza del suffisso θη
  • Aoristo passivo secondo (detto anche forte), caratterizzata dalla presenza del suffisso η