Greco

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Artemide e il cinghiale calidonio

Autore

Pseudo Apollodoro

Libro

γραφίς

La versione inizia con:

Ἐγέννησε δὲ Ἀλθαία παῖδα…

La versione termina con:

…δώσειν ἀριστεῖον ἐπηγγείλατο

Traduzione

Altea generò da Eneo il figlio Meleagro, che alcuni dicono essere stato generato da Ares.

Quando costui1 aveva sette giorni (letteralmente era di sette giorni), raccontano che le Moire, dopo essere giunte, dissero che Meleagro sarebbe morto nel momento in cui il tizzone che ardeva nel focolare si fosse bruciato del tutto.

Avendo sentito ciò, Altea prese il tizzone e lo pose in una cassa.

Meleagro, dopo essere diventato un uomo invulnerabile e nobile, morì in questo modo2.

Essendo spuntati i frutti annuali nella regione, Eneo, mentre sacrificava le primizie a tutti gli dei, si dimenticò soltanto di Artemide.

Questa, essendosi adirata, mandò un cinghiale straordinario per grandezza e forza, che rendeva la terra infeconda e uccideva sia le greggi sia i passanti (letteralmente quelli che si imbattevano).

Contro questo cinghiale (Oineo) chiamò a raccolta tutti i migliori dalla Grecia e annunciò che avrebbe dato in premio a chi avesse ucciso l’animale la (sua) pelle.

1 Meleagro.

2 La morte di Meleagro viene raccontata in un’altra versione del libro (Misera morte di Meleagro), dato che il brano originale di Pseudo Apollodoro è stato diviso in due parti, così da evitare un testo da tradurre troppo lungo.