Grammatica

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Le enclitiche in greco

Le enclitiche in greco sono parole atone (cioè prive di un accento proprio) che si appoggiano alla parola precedente per essere pronunciate. Sono:

  • i pronomi personali μου, μοι, με, σου, σοι, σε, οὑ, οἱ, ἑ
  • tutte le forme del pronome indefinito τις
  • gli avverbi indefiniti που, ποι, ποθεν, πως, πῃ/πη, πω, ποτε
  • l’indicativo presente di εἰμί e φημί (tranne la seconda persona singolare)
  • le cinque particelle γε, νυν, τε, περ, τοι

Insieme alla parola a cui si appoggiano, le enclitiche formano un blocco unitario che si chiama gruppo d’enclisi e che va letto come se fosse una cosa sola (l’accento è quello della parola accentata):

λόγος τις ἀκούεται

L’enclitica è τις, che si appoggia a λόγος, con cui forma il gruppo d’enclisi λόγος τις. La sua pronuncia non è lógos tís, cioè come se fossero due parole separate, ma lógostis, come se fossero un tutt’uno.

L’accento nel gruppo d’enclisi

L’accento del gruppo d’enclisi deve rispettare la legge del trisillabismo (non può cioè risalire oltre la terzultima sillaba) e nel conteggio bisogna considerare anche le sillabe della parola enclitica. Le regole sono queste:

Se la parola che precede l’enclitica è ossitona o perispomena, non cambia niente.

στρατιά τις

τιμῶ τινα

Se la parola che precede l’enclitica è parossitona, bisogna vedere se l’enclitica ha una sillaba o due sillabe:

  • se l’enclitica ha una sillaba, non succede nulla (φύσις τις)
  • se l’enclitica ha due sillabe, si aggiunge un accento acuto sulla seconda sillaba, se è breve (φύσει τινί), oppure un accento circonflesso, se è lunga (φύσις τινῶν)

Se la parola che precede l’enclitica è proparossitona o properispomena, le si aggiunge un accento acuto sull’ultima sillaba (questo nuovo accento non va pronunciato).

ἔλαβόν τι

σῶμά τινων

La legge del trisillabismo è comunque un po’ più flessibile con le enclitiche e ammette situazioni che in una parola normale non sarebbero permesse (come ad esempio in καλῶν τινες, dove l’accento circonflesso in teoria non potrebbe stare sulla terzultima sillaba). L’importante è che l’accento non risalga oltre la terzultima sillaba; che poi sia circonflesso sulla terzultima (cosa normalmente vietata) è secondario.

Attenzione

Le enclitiche vengono accentate nei seguenti casi:

  • la terza persona singolare del verbo εἰμί prende l’accento dopo εἰ, οὐκ, ὡς, ἀλλά, καί, μή, τοῦτο oppure quando assume il significato di è possibile (in tutti questi casi si scrive ἔστι)
  • quando più enclitiche si susseguono, si accentano tutte tranne l’ultima (πού τίς τινα)
  • quando sono la prima parola della frase
  • quando la sillaba accentata del gruppo d’enclisi è soggetta a elisione, si accenta l’enclitica (δέ ἐστι → δ’ἐστί)

Inoltre, quando un’enclitica di due sillabe è scritta isolata, si mette per convenzione un accento acuto sulla sua seconda sillaba (come εἰμί e φημί, che infatti finora sono stati scritti così e non senza accento).