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La formica (Gymnasion 1)

Traduzione della versione La formica di Esopo del libro Gymnasion 1:

La formica anticamente era un uomo e praticava l’agricoltura.

Non viveva del proprio lavoro e (delle proprie) fatiche, ma, come un ladro, rubava i frutti dei vicini.

Perciò Zeus1 si adirò e punì il ladro per l’avidità e lo trasformò in un piccolo insetto, chiamato formica, completamente simile a un verme spregevole.

La formica dunque cambiò la forma, ma non cambiò il comportamento né le abitudini2; ancora adesso (letteralmente ancora anche adesso) infatti va in giro3 per i campi e raccoglie il frumento e l’orzo degli altri e vive sfruttando le fatiche altrui.

La favola insegna che i malvagi, anche se vengono puniti, non cambiano le abitudini.

Letteralmente “l’Olimpio” (cioè il signore dell’Olimpo).

Va bene anche “l’abitudine né i costumi” (come indica il vocabolario del libro).

Va bene anche “va a zonzo” (come indica il vocabolario del libro).