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Le proposizioni principali in latino

Che cos’è una proposizione principale? E quali sono le proposizioni principali in latino?

Una proposizione principale è una frase che ha un significato autonomo e cioè che non dipende da nessun’altra frase:

Mentre guardavamo la collina, sopraggiunse la notte

La proposizione principale (sopraggiunse la notte) è l’unica che possa essere isolata e allo stesso tempo mantenere un senso compiuto, cosa che invece non accadrebbe con l’altra.

Le proposizioni principali in latino si dividono in:

Il modo del verbo di una proposizione principale è sempre uno di questi:

Indicativo

Congiuntivo

Imperativo

Infinito (raramente)

Enunciative

Consistono in un’affermazione o in una descrizione.

Modo

Indicativo

Infinito

Consul legibus oboedit

Il console obbedisce alle leggi

L’infinito è il cosiddetto infinito storico, cioè un infinito presente che viene usato nelle narrazioni storiche e che si traduce con l’indicativo imperfetto:

Catilina in prima acie pugnare

Catilina combatteva in prima linea

Interrogative dirette

Consistono in una domanda.

Modo

Indicativo

Congiuntivo (esprime dubbio)

Le interrogative dirette sono introdotte da:

  • un pronome interrogativo
  • un aggettivo interrogativo
  • un avverbio interrogativo
  • una particella interrogativa

Quis es?

Chi sei?

Quam puellam amas?

Quale ragazza ami?

Unde venis?

Da dove vieni?

Le particelle interrogative sono -ne (introduce una domanda di cui non si conosce la risposta), num (introduce una domanda che presuppone una risposta negativa) e nonne (introduce una domanda che presuppone una risposta positiva):

Legisne?

Leggi?

Num legis?

Leggi forse? (No che non leggi)

Nonne legis?

Non leggi forse? (Sì che leggi)

Le interrogative dirette si dividono in:

Semplici (la domanda è una sola)

Sono in genere introdotte da pronomi, aggettivi, avverbi e particelle interrogative

Quis es?

Chi sei?

Disgiuntive (la domanda prevede più alternative)

Nelle disgiuntive la prima parte è introdotta da utrum oppure -ne (il primo elemento comunque può anche non esserci) e la seconda da an

Pacemne huc fertis an arma?

Portate qui la pace o la guerra?

Haec vera an falsa sunt?

Queste cose sono vere o false?

È molto semplice riconoscere le interrogative dirette, perché terminano sempre con un punto interrogativo.

Esclamative

Consistono in un’esclamazione.

Modo

Indicativo

Infinito

Sono introdotte da un pronome, un aggettivo o un avverbio esclamativo (in genere sono uguali a quelli interrogativi) e il verbo è spesso sottinteso:

Quam multa passus est Ulixes!

Quante cose ha sofferto Ulisse!

O nomen dulce libertatis!

O dolce nome della libertà!

È molto semplice riconoscere le esclamative, perché terminano sempre con un punto esclamativo.

Volitive

Esprimono una volontà, un ordine, un’esortazione o un desiderio.

Modo

Congiuntivo

Imperativo

Miles sibi confidat

Il soldato abbia fiducia in sé

Ora et labora

Prega e lavora

Il congiuntivo può assumere una di queste sfumature:

Congiuntivo esortativo

Andiamo subito all’accampamento

Congiuntivo desiderativo

Magari potessi sottrarmi alla battaglia

Congiuntivo concessivo

Si lamentino con il console

Il congiuntivo concessivo si ha quando evidenziamo l’irrilevanza di un fatto che per un istante immaginiamo come reale (ad esempio “indaghino pure su di me, non ho nulla da nascondere”, dove non viene dato peso al fatto che vengano svolte delle indagini). Talvolta in latino è accompagnato da sane, ut o licet.

Potenziali

Esprimono la possibilità che qualcosa avvenga.

Modo

Congiuntivo

Il congiuntivo presente e il congiuntivo perfetto esprimono una potenzialità nel presente, mentre il congiuntivo imperfetto esprime una potenzialità nel passato.

Aliquis hoc dicat

Qualcuno potrebbe dire ciò

Aliquis hoc diceret

Qualcuno avrebbe potuto dire ciò

Incidentali

Consistono in una breve precisazione a sé stante.

Modo

Indicativo

“Magno cum furore pugnabo” miles inquit

“Combatterò con grande ardore” disse il soldato

Qui la proposizione incidentale è miles inquit.

Talvolta le proposizioni incidentali sono introdotte da un nesso (ad esempio ut, sicut, quod, id est, nam, enim). In questo caso, se il nesso lo richiede, viene usato il congiuntivo al posto dell’indicativo.