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Ristabilimento della democrazia

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Il nuovo Latina Lectio

La versione inizia con:

Cum triginta tyranni, praepositi a Lacedaemoniis…

La versione termina con:

…proelio cecidit Critias, dux tyrannorum

Traduzione

Mentre i trenta tiranni, messi al potere dagli Spartani, tenevano Atene sotto il giogo della schiavitù (letteralmente oppressa dalla schiavitù), dopo che ebbero in parte cacciato, in parte ucciso moltissimi cittadini dalla patria (e) dopo che ebbero diviso tra sé i beni di molti, Trasibulo dichiarò guerra a loro da solo.

Costui, dopo essersi rifugiato a File, che è una fortezza protetta molto bene in Attica, non ebbe con sé più di trenta dei suoi.

Questo fu l’inizio della salvezza degli Ateniesi; questa (fu) la forza della libertà dell’illustrissima città.

Da qui si portò al Pireo e fortificò Munichia.

I tiranni tentarono due volte di attaccarla e, respinti vergognosamente da essa, si rifugiarono subito in città.

In questa situazione Trasibulo si servì non meno della prudenza che della forza (letteralmente usò una prudenza non minore rispetto alla forza).

Infatti, proibì che venisse fatto del male a quelli che soccombevano (considerava infatti giusto risparmiare i cittadini) e nessuno fu ferito, se non chi volle attaccare per primo1.

Non spogliò della veste nessun caduto (letteralmente nessuno che giaceva), non toccò nulla, se non le armi, di cui aveva bisogno, e le cose che riguardavano il cibo.

In battaglia cadde Crizia, capo dei tiranni.

1 Cioè quelli che, senza essere stati attaccati, si lanciavano contro Trasibulo e i suoi (e che quindi erano i primi a sferrare l’attacco).