L’assimilazione e la dissimilazione in greco
Quando due consonanti che hanno suoni molto diversi vengono a contatto, una delle due può trasformarsi in una consonante più simile all’altra (come accade anche in italiano). Questo fenomeno si chiama assimilazione:
con-legare | → | collegare |
γραφ-μα | → | γράμμα |
L’assimilazione può essere totale, se una consonante diventa esattamente uguale all’altra, oppure parziale, se si trasforma in una che ha un suono più affine all’altra:
Totale |
στεφμα | → | στέμμα |
Parziale |
επδομος | → | ἕβδομος |
Se ad assimilarsi è la prima consonante, l’assimilazione è regressiva. Se invece ad assimilarsi è la seconda, è progressiva:
Regressiva |
οπμα | → | ὄμμα |
Progressiva |
ολνυμι | → | ὄλλυμι |
Attenzione
L’assimilazione si verifica anche tra due parole distinte che si uniscono per formare un composto:
ἐν + λείπω → ἐλλείπω
In questo caso, se la seconda parola inizia per vocale con lo spirito aspro e la prima finisce con una consonante sorda (κ, π, τ), la consonante diventa aspirata (χ, φ, θ):
ἐπί + ὁράω → ἐφοράω
Come possiamo notare, lo ι cade e le due parole si uniscono.
Principali esiti dell’assimilazione
I principali esiti dell’assimilazione sono:
π, β, φ | + | τ | πτ |
π, β, φ | + | δ | βδ |
π, β, φ | + | θ | φθ |
κ, γ, χ | + | τ | κτ |
κ, γ, χ | + | δ | γδ |
κ, γ, χ | + | θ | χθ |
π, β, φ | + | σ | ψ |
κ, γ, χ | + | σ | ξ |
τ, δ, θ | + | σ | σ |
π, β, φ | + | μ | μμ |
κ, γ, χ | + | μ | γμ |
ν | + | π, β, φ | μπ, μβ, μφ |
ν | + | κ, γ, χ | γκ, γγ, γχ * |
ν | + | λ, μ, ρ | λλ, μμ, ρρ |
* Nei gruppi γκ, γγ, γχ il primo γ va comunque letto n, cioè come se fosse ancora un ν:
- γκ si legge nk (come banco)
- γγ si legge ng (come fango)
- γχ si legge nch (come München)
La dissimilazione
L’opposto dell’assimilazione è la dissimilazione, che si verifica quando una consonante che è uguale o simile a un’altra si trasforma in una che ha un suono di tutt’altro genere. Si tratta di un fenomeno decisamente più raro dell’assimilazione e che non si incontra molto spesso (ad esempio, il verbo ηλπιδμαι è diventato ἤλπισμαι, dove il δ si è trasformato in σ).