Latino

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Desideri esagerati

Autore

Seneca

Libro

Il nuovo Latina Lectio

La versione inizia con:

Non fuit tam iniqua natura ut, cum omnibus…

La versione termina con:

…aut strepit, corpori negotium gerunt

Traduzione

La natura non fu così ingiusta da non permettere all’uomo di vivere senza tante attività artificiali, dando invece a tutti gli altri animali la possibilità di vivere con facilità (letteralmente la natura non fu così ingiusta che, sebbene dia a tutti gli altri animali una facile possibilità di vivere, l’uomo da solo non possa vivere senza tante attività artificiali); da quella non ci fu ordinato nulla di gravoso, nulla da ricercare con fatica, affinché la vita possa essere portata avanti.

Siamo nati per le cose che (ci) sono state fornite (dalla natura); noi ci siamo resi difficile ogni cosa per il disprezzo delle cose facili.

Le abitazioni, i vestiti, i medicamenti, i cibi1 e le cose che ora sono diventate una grande preoccupazione erano a portata di mano, gratuite e facili da ottenere con poca fatica; infatti, ogni cosa era commisurata alla necessità (letteralmente la misura di tutte le cose era secondo necessità); noi abbiamo reso preziose queste cose, noi (le abbiamo rese) straordinarie, noi (abbiamo fatto sì) che dovessero essere ricercate con grandiose e numerose attività artificiali.

Lo sfarzo, che ogni giorno si stimola da sé e cresce attraverso tante generazioni e favorisce i vizi con l’ingegno, si è discostato dalla natura.

Dapprima iniziò a desiderare le cose superflue, poi le cose innaturali, da ultimo asservì l’animo al corpo e ordinò che fosse schiavo della bramosia di quello.

Tutte queste attività artificiali, per le quali la città si agita o strepita, arrecano danno al corpo2.

1 Qui il libro contiene un errore, perché nel testo originale di Seneca c’è cibi (nominativo plurale di “cibus”) al posto di civi.

2 Per questa parte è stata seguita la traduzione consigliata sul libro; un’alternativa meno letterale e più libera potrebbe essere “si occupano del corpo” (nel senso che tutte le attività create dall’uomo mirano al benessere del corpo e non dell’animo).