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Difficoltà per l’esercito di Cesare

Autore

Cesare

Libro

Il nuovo Latina Lectio

La versione inizia con:

Accidit etiam repentinum incommodum biduo…

La versione termina con:

…veniebant, in castra pervenire poterant

Traduzione

Si verificò anche un incidente improvviso due giorni dopo quello in cui queste cose furono compiute.

Scoppiò infatti una tempesta talmente grande che risultava evidente che in quei luoghi non si era mai vista così tanta acqua (letteralmente non c’erano mai state acque maggiori).

E inoltre (la tempesta) sciolse le nevi da tutti i monti e superò il punto più alto delle rive del fiume e distrusse in un solo giorno entrambi i ponti che Gaio Fabio aveva costruito.

Questa cosa arrecò grandi difficoltà all’esercito di Cesare.

Poiché infatti l’accampamento si trovava tra due fiumi, il Sicori e il Cinga, in uno spazio di trenta miglia, nessuno di questi1 poteva essere attraversato e inevitabilmente tutti2 si trovavano chiusi in questo luogo stretto.

Né le città che si erano alleate con Cesare (letteralmente che avevano aderito all’amicizia di Cesare) potevano portare frumento né quelli che erano andati più lontano ad approvvigionarsi, tagliati fuori dai fiumi, (potevano) tornare né gli enormi convogli che provenivano dall’Italia e dalla Gallia (potevano) giungere nell’accampamento.

1 Si riferisce ai due fiumi.

2 Si riferisce a Cesare e ai suoi soldati.