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Esercizio C, pagina 177 (Gymnasion 1)

Soluzione dell’esercizio C a pagina 177 del libro Gymnasion 1:

1

Le quali cose dici, queste non sono vere.

Le cose che dici non sono vere.

2

Le quali cose abbiamo, queste riceviamo1 dagli dei.

Riceviamo dagli dei le cose che abbiamo.

3

I quali sono cari a mio fratello, questi piacciono anche a me.

Piacciono anche a me coloro che sono cari a mio fratello.

4

I quali riteniamo i migliori, a questi soli crediamo.

Crediamo solo a coloro che consideriamo i migliori.

5

Quelli che riteniamo migliori di noi, questi seguiamo volentieri.

Seguiamo volentieri coloro che riteniamo migliori di noi.

6

Le cose che sono necessarie per la guerra, queste il comandante prepara.

Il comandante prepara le cose che sono necessarie per la guerra.

7

I quali dicono una cosa, ma ne fanno un’altra, a questi non crediamo.

Non crediamo a coloro che dicono una cosa, ma ne fanno un’altra.

8

I quali pericoli vedi, non temere questi soli, ma soprattutto quelli nascosti.

Non temere solo i pericoli che vedi, ma soprattutto quelli nascosti.

9

Le quali cose è sbagliato (letteralmente è male) fare, queste non fare.

Non fare le cose che è sbagliato fare.

10

Le quali cose è vergognoso fare, queste ritieni che non sia bello dire.

Ritieni che non sia bello dire le cose che è vergognoso fare.

11

Le quali cose gli uomini ritengono sacre2 e divine, di queste la patria è causa e genitrice.

La patria è causa e genitrice delle cose che gli uomini ritengono sacre e divine.

12

Le quali pietre lanciava Deucalione diventavano uomini, le quali invece Pirra (diventavano) donne.

Le pietre che lanciava Deucalione diventavano pietre, quelle che invece lanciava Pirra diventavano donne.

13

I quali piacciono agli dei, questi sono beati.

Coloro che piacciono agli dei sono beati.

14

Beati sono i quali gli dei amano.

Coloro che gli dei amano sono beati.

15

Beati sono ai quali gli dei procurano figli valenti.

Coloro a cui gli dei procurano figli valenti sono beati.

Letteralmente “abbiamo”.

Va bene anche “venerabili” (come indica il vocabolario del libro), ma la traduzione riportata sopra sta meglio.