Latino

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La fortuna di Metello

Autore

Cicerone1

Libro

Il nuovo Latina Lectio

La versione inizia con:

Videamus quot gradibus beneficiorum Quintum…

La versione termina con:

…per urbem tulerunt et rogo imposuerunt

Traduzione

Osserviamo con quanti passaggi di favori la sorte condusse Quinto Metello al sommo apice di una vita felice dalla nascita alla morte (letteralmente dal primo giorno della nascita fino all’ultimo tempo del fato).

Volle che nascesse nella principale città del mondo; gli diede genitori nobilissimi; aggiunse rarissime doti dell’animo e forze del corpo, affinché potesse resistere alle fatiche; (gli) procurò una moglie ammirevole per il pudore.

Elargì l’onore del consolato, il potere di comandante, un brillantissimo trionfo.

Fece sì che vedesse nello stesso periodo tre figli ex consoli, uno anche ex censore e trionfatore e il quarto ex pretore; e (fece sì che) desse in matrimonio tre figlie e prendesse in braccio la loro prole.

Nel frattempo, (non ci fu) nessun lutto, nessun lamento, nessun motivo di tristezza.

Osserva il cielo: a fatica tuttavia troverai lì una tale condizione, poiché certamente notiamo che lutti e dolori sono stati assegnati anche agli animi degli dei immortali dai poeti.

E poi lo colse una fine conforme alla vita.

Infatti, morto in tarda vecchiaia (letteralmente nel periodo dell’ultima vecchiaia), i figli e i suoi generi lo portarono sulle proprie spalle per la città e lo posero sul rogo.

1 L’autore indicato sul libro è Cicerone, ma in realtà si tratta di un brano di Valerio Massimo.