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Fortuna di Metello

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Il nuovo Latina Lectio

La versione inizia con:

Cum Pseudophilippus, qui se esse Philippum regiae…

La versione termina con:

…felix de vita migratio quam mors dicenda est

Traduzione

Dopo che il falso Filippo1, che si vantava di essere il Filippo di stirpe regale, ebbe mosso guerra ai Romani in Macedonia, in breve tempo fu punito per la propria temerarietà (letteralmente scontò le pene della propria temerarietà).

Infatti, il pretore Quinto Metello, a cui fu dato il nome di Macedonico a cause delle imprese in Macedonia, sconfisse lui e il suo popolo con un’illustre vittoria e sbaragliò in una feroce battaglia anche gli Achei, che iniziavano a ribellarsi.

Questo è quel famoso Metello Macedonico che, edificando a Roma, primo tra tutti, un tempio di marmo, fu precursore sia della sontuosità sia del lusso.

A stento può essere trovato un uomo di qualsiasi popolo di cui potresti confrontare la prosperità con la sorte di Metello.

Infatti, oltre agli splendidi trionfi e ai grandissimi onori e alla posizione preminente nello Stato e a una lunga durata della vita ebbe quattro figli, li vide tutti diventare adulti (letteralmente di età adulta), li lasciò tutti vivi e rivestiti dalle più alte cariche.

Dopo che fu morto durante la vecchiaia (letteralmente nell’ultima parte della vita), i quattro figli portarono sulle spalle il suo feretro davanti ai rostri, uno (di loro) ex console ed ex censore, un altro ex console, il terzo console, il quarto candidato al consolato, carica che ottenne presto.

Questa deve essere definita una felice partenza dalla vita piuttosto che una morte.

1 Nel II secolo a.C. in Macedonia un tale Andrisco finse di essere un discendente della casata reale e si fece proclamare re; assunse così il nome di Filippo VI di Macedonia e insorse contro i Romani, ma fu sconfitto nel corso di quella che è nota come quarta guerra macedonica.