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I veri filosofi non sono superbi (Gymnasion 1)

Traduzione della versione I veri filosofi non sono superbi del libro Gymnasion 1:

I contadini tra le spighe vedono con molto piacere (letteralmente alquanto piacevolmente) quelle che si piegano verso terra, mentre invece ritengono vuote quelle che si sollevano in alto per la leggerezza1.

Allo stesso modo2, anche tra quelli che vogliono coltivare la filosofia quelli massimamente vuoti e che non hanno peso come le spighe si vantano e sono superbi a causa della barba e del mantello logoro: subito infatti hanno un’andatura e un atteggiamento pieni3 di superbia e di disprezzo.

Poi, quando cominciano a riempirsi e ad accumulare frutti grazie ai discorsi e alla sapienza4, smettono di essere arroganti e superbi (letteralmente lasciano l’arroganza e la superbia).

E come, quando i vasi ricevono l’acqua, l’aria (che c’è) dentro esce, così, quando gli scolari si riempiono di beni veri, la presunzione diventa più debole; cessando infatti di essere superbi a causa della barba e del mantello logoro, trasferiscono l’esercizio all’anima e usano l’asprezza soprattutto verso se stessi, mentre invece trattano gli altri in modo più mite; i veri filosofi (letteralmente i filosofi per davvero) infatti non sono superbi.

Dal punto di vista grammaticale, va bene anche “quelle che sono sollevate in alto dalla leggerezza”, ma la traduzione riportata sopra sta meglio. Il senso di questa frase è che le spighe che sono piene di chicchi pendono verso il basso, mentre le spighe che sono vuote, essendo meno pesanti, rimangono dritte.

2 Va bene anche “ugualmente” (come indica il vocabolario del libro).

3 Letteralmente “pieno”, ma conviene usare il plurale per fare capire che l’aggettivo si riferisce sia all’andatura sia all’atteggiamento.

4 Letteralmente “a radunare frutti dai discorsi e dalla sapienza”. Questa frase riprende l’immagine delle spighe usata in precedenza e indica che anche i filosofi superbi con il tempo si riempiono di chicchi (cioè di insegnamenti filosofici), abbandonando così l’arroganza di una volta.