Analisi grammaticale

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Il nome in italiano (schema)

Il nome (detto anche sostantivo) è una parola che indica una persona, un animale o una cosa:

La poliziotta

Gli elefanti

Il suono

Ogni nome si distingue in base alle seguenti caratteristiche:

Significato

  • comune o proprio
  • concreto o astratto
  • individuale o collettivo

Forma

  • maschile o femminile
  • di genere comune (solo alcuni nomi)
  • di genere promiscuo (solo alcuni nomi)
  • singolare o plurale
  • invariabile (solo alcuni nomi)
  • difettivo (solo alcuni nomi)
  • sovrabbondante (solo alcuni nomi)

Struttura

  • primitivo, derivato, composto o alterato

Significato

Per quanto riguarda il significato, il nome può essere:

Comune / Proprio

Un nome comune indica una persona, un animale o una cosa in modo generico, senza fare riferimento a qualcuno o a qualcosa in particolare (il nome gatto indica uno qualsiasi dei tanti gatti che ci sono). Invece un nome proprio si riferisce a una persona, un animale o una cosa specifica (il nome Mario identifica una determinata persona). 

I nomi propri hanno sempre la prima lettera maiuscola.

Concreto / Astratto

Un nome concreto indica qualcosa che esiste materialmente (il nome edificio si riferisce a una cosa che possiamo vedere e toccare). Invece un nome astratto indica qualcosa di immateriale (il nome amicizia esprime un concetto che possiamo soltanto immaginare).

In altre parole, se il nome indica qualcosa che possiamo toccare o vedere, è concreto. Se invece il nome indica qualcosa che possiamo soltanto immaginare, è astratto.

Individuale / Collettivo

Un nome individuale indica una singola persona, un singolo animale o una singola cosa, a prescindere dal fatto che ce ne sia una o ce ne siano tante (ad esempio, il nome pittori si riferisce a singole persone).

Un nome collettivo indica invece un insieme di persone, di animali o di cose dello stesso tipo (ad esempio, il nome gregge rappresenta un gruppo di pecore).

Forma

Per quanto riguarda la forma, le caratteristiche del nome hanno a che fare con il suo genere e con il suo numero.

Genere

Maschile / Femminile

Per capire se un nome è maschile o femminile, possiamo aiutarci guardando l’articolo che lo precede o l’aggettivo che eventualmente lo accompagnano.

Ad esempio, se ci troviamo davanti a il libro, sappiamo che è maschile perché è preceduto dall’articolo maschile il. Lo stesso vale per scrittore fantasioso, dove c’è l’aggettivo maschile fantasioso.

Di genere comune (solo alcuni nomi)

Un nome di genere comune ha un’unica forma sia per il maschile sia per il femminile, che possono essere distinti unicamente in base all’articolo (ad esempio, nipote è uguale sia per il nipote sia per la nipote).

Di genere promiscuo (solo alcuni nomi)

Un nome di genere promiscuo è un nome di animale che ha una sola forma sia per il maschile sia per il femminile e che non può essere distinto in base all’articolo, perché anche il suo articolo è uno solo (ad esempio, la tigre indica sia il maschio sia la femmina dell’animale ed è un nome preceduto sempre dall’articolo la).

Per specificare a quale dei due generi faccia riferimento il nome, gli mettiamo subito dopo maschio oppure femmina (la tigre femmina).

Numero

Singolare / Plurale

Se il nome è singolare, la persona, l’animale o la cosa è una sola. Se invece il nome è plurale, ce n’è più di una (ad esempio, casa è un nome singolare, perché ne indica una e basta, mentre case è plurale, perché ne indica tante).

Invariabile

Un nome invariabile è un nome che ha la stessa forma sia al singolare sia al plurale (ad esempio, il nome singolare città al plurale rimane città).

Difettivo

Un nome difettivo è un nome che ha solo il singolare o solo il plurale (ad esempio, il nome coraggio ha solo il singolare e non il plurale, dato che non possiamo dire “i coraggi”).

Sovrabbondante

Un nome sovrabbondante è un nome che ha più forme al singolare o al plurale (ad esempio, il nome braccio al plurale ha due forme, cioè braccia e bracci, dove le braccia sono quelle del corpo, mentre i bracci sono le parti sporgenti di qualcosa, come i bracci meccanici di una gru).

Struttura

Per quanto riguarda la struttura, il nome può essere:

Primitivo

Un nome primitivo è un nome che è formato unicamente dalla radice e dalla desinenza (la radice è la parte che racchiude il significato della parola, mentre la desinenza è la parte finale).

Ad esempio, il nome fiore è formato dalla radice fior- e dalla desinenza -e e quindi non è costruito a partire da un altro nome (alla base di fiore non c’è un altro nome, a differenza di fioraio, che contiene proprio la parola fiore).

Derivato

Un nome derivato è un nome che si è formato a partire da un altro nome (ad esempio, il nome cartolaio deriva da carta).

I nomi derivati sono caratterizzati dalla presenza di un prefisso (una parte che si mette davanti alla radice, ad esempio dis- in disfunzione) o un suffisso (una parte che si mette tra la radice e la desinenza, ad esempio -oleri- in cartoleria).

Composto

Un nome composto è un nome formato da due o più parole (ad esempio, il nome capostazione è formato da capo e da stazione).

Alterato

Un nome alterato è un nome a cui è stato aggiunto un suffisso che gli conferisce una particolare qualità (ad esempio, gattino presenta il suffisso -in- e indica un gatto piccolo) e può essere di quattro tipi:

  • diminutivo, cioè indica qualcosa di piccolo (gattino)
  • vezzeggiativo, cioè indica qualcosa di bello (tesoruccio)
  • accrescitivo, cioè indica qualcosa di grande (librone)
  • dispregiativo, cioè indica qualcosa di sgradevole (giornataccia)

Bisogna fare attenzione ad alcuni nomi che possono sembrare alterati, ma che in realtà non lo sono (ad esempio, lampone non è un grande lampo, bensì il nome di un frutto). Questi nomi si chiamano falsi alterati.

Come si fa l’analisi grammaticale del nome?

Quando ci troviamo di fronte a un nome, dobbiamo indicare i seguenti elementi:

  • se è comune o proprio
  • se è di persona, di animale o di cosa
  • se è maschile o femminile
  • se è singolare o plurale
  • se è concreto o astratto
  • se è individuale o collettivo
  • se è primitivo, derivato, composto o alterato
  • se è variabile o invariabile

Tutte le altre caratteristiche (di genere comune, di genere promiscuo, difettivo, sovrabbondante) devono essere indicate solo se il nome effettivamente le presenta, altrimenti possono essere omesse.

Ad esempio, nella frase “il maestro è molto simpatico” l’analisi grammaticale del nome maestro deve essere fatta in questo modo:

Maestro = Nome comune di persona, maschile, singolare, concreto, individuale, primitivo, variabile

Se invece la frase fosse “è stata proprio una giornataccia”, l’analisi grammaticale del nome giornataccia dovrebbe essere fatta in questo modo:

Giornataccia = Nome comune di cosa, femminile, singolare, astratto, individuale, alterato (dispregiativo), variabile