Latino

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La provvidenza divina

Autore

Minucio Felice

Libro

Il nuovo Latina Lectio

La versione inizia con:

Nihil in homine membrorum est, quod…

La versione termina con:

…totius mundi partibus pulchriorem

Traduzione

Nell’uomo non c’è nessun membro che non sia presente per necessità e per bellezza e – cosa che è più incredibile – tutti quanti hanno la stessa forma, ma ciascuno ha dei lineamenti diversi (letteralmente mutati); così tutti insieme sembriamo simili e allo stesso tempo ognuno è diverso dagli altri (letteralmente a uno a uno sono trovati dissimili tra loro).

Che cosa (dire del) modo di nascere?

Che cosa (dire del) desiderio di procreare?

Non è forse stato concesso1 da Dio che le mammelle si riempiano di latte, quando il parto si avvicina, e che il tenero neonato cresca grazie all’abbondanza della lattea rugiada?

E Dio non provvede soltanto all’universo, ma anche alle (sue singole) parti.

La Britannia è carente di luce del sole, ma è ristorata dal tepore del mare che le scorre intorno; il fiume Nilo mitiga l’aridità dell’Egitto; l’Eufrate feconda2 la Mesopotamia, il fiume Indo sostituisce le piogge (letteralmente compensa al posto delle piogge) e si dice che semini e irrighi l’Oriente.

E se, entrando in una casa, vedessi ogni cosa curata, ordinata, adornata, crederesti che a capo di essa ci sia un padrone e che (egli) sia di gran lunga migliore di quelle cose buone: così in questa casa del mondo, mentre osservi il cielo e la terra, l’ordine, la legge, considera che c’è un padrone e un genitore dell’universo più bello delle stelle stesse e delle parti di tutto il mondo.

1 Il soggetto è “il desiderio di procreare”.

2 Nel senso che rende coltivabile la Mesopotamia (letteralmente “coltiva”).