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La punteggiatura in italiano

La punteggiatura è l’insieme di quei segni che ci permettono di dividere le frasi all’interno di un testo scritto, in modo da renderlo così più comprensibile.

Facciamo un esempio pratico:

Marco va al mare mia mamma ha comprato una bici.

Scritta così, questa frase non ha senso, perché non capiamo che legame ci sia tra le due parti che la compongono. Se però mettiamo un punto, possiamo dividerla in due frasi distinte:

Marco va al mare. Mia mamma ha comprato una bici.

In questo modo capiamo che ci sono due frasi che riguardano argomenti diversi e sappiamo dove finisce la prima frase e dove inizia la seconda.

I segni di punteggiatura

I segni di punteggiatura in italiano sono i seguenti:

  • punto
  • virgola
  • punto e virgola
  • due punti
  • punto interrogativo
  • punto esclamativo
  • puntini di sospensione
  • virgolette
  • parentesi tonde
  • parentesi quadre
  • lineetta
  • trattino
  • barra
  • asterisco

Punto ( . )

Il punto indica una pausa lunga tra due frasi o due periodi (un periodo è un insieme di frasi) per via del fatto che l’argomento di cui si sta parlando cambia:

Oggi piove. Marco ha otto anni.

Il punto può essere usato anche per segnalare l’abbreviazione di una parola:

DottoreDott.
SignoreSig.

Virgola ( , )

La virgola indica una pausa breve due frasi e si usa:

  • negli elenchi (ho comprato latte, tè, uova e biscotti)
  • prima o dopo un’invocazione (vieni qui, Andrea / Andrea, vieni qui)
  • prima di un’apposizione (amo Parigi, capitale della Francia)
  • tra due frasi che non sono collegata da una congiunzione (ho caldo, vado a prendere un gelato)
  • prima di alcune congiunzioni come ma, invece, poiché, se (vado in montagna, ma non scio)
  • dopo alcuni avverbi come , no, bene (sì, sono già stato in Belgio)

La virgola non va mai messa:

  • tra il soggetto e il verbo
  • tra il verbo e il complemento oggetto
  • tra un nome e un suo attributo
  • tra un nome e il complemento di specificazione
  • tra una congiunzione e la frase che essa introduce

Ad esempio:

No
L’atleta, correL’atleta corre
Mangio, una melaMangio una mela
Hai una casa, bellissimaHai una casa bellissima
Ho piantato un albero, di meleHo piantato un albero di mele
Credo che, tornerò a casaCredo che tornerò a casa

Punto e virgola ( ; )

Il punto e virgola indica una pausa minore di quella del punto, ma maggiore di quella della virgola. In altre parole, le due frasi (o i due periodi) separate dal punto e virgola sono indipendenti l’una dall’altra, ma il contenuto della prima è in qualche modo collegato a quello della seconda:

Quando ascolto la musica, sono felice; quando invece pulisco la mia stanza, mi annoio.

Qui ad esempio c’è una pausa tra il primo periodo (che spiega quando sono felice) e il secondo periodo (che spiega quando sono triste), ma i loro contenuti sono in qualche modo collegati, perché entrambi parlano dello stato d’animo di chi scrive.

Due punti ( : )

I due punti si usano:

  • per spiegare qualcosa (ti conviene prendere un ombrello: fuori piove)
  • prima di un elenco (cose da comprare: matite, gomma, righello, compasso)
  • prima di un discorso diretto (Marco disse: “Suono la chitarra da un anno”)

Punto interrogativo ( ? )

Il punto interrogativo si usa alla fine di una domanda:

Che cosa fai?

Punto esclamativo ( ! )

Il punto esclamativo si usa alla fine di un’esclamazione:

Hai proprio ragione!

Il punto esclamativo preceduto dal punto interrogativo serve a esprimere incredulità:

Dici davvero?!

Puntini di sospensione ( … )

I puntini di sospensione sono sempre tre e indicano un’interruzione del discorso dovuta a un dubbio, a una minaccia, a un’emozione:

Non saprei…

Se li trovo…

I puntini di sospensione possono anche essere usati alla fine di un elenco al posto di eccetera (ci sono montagne, laghi, alberi, colline…).

Virgolette ( “” )

Le virgolette si usano sempre in coppia per:

  • riportare un discorso diretto (il pilota rispose: “Non lo so”)
  • riportare il titolo di un’opera (la poesia si intitola “L’infinito”)
  • mettere in rilievo una o più parole (i miei amici mi chiamano “il ciclista”)

Parentesi tonde ( )

Le parentesi tonde si usano sempre in coppia per racchiudere una spiegazione o un’aggiunta che non è strettamente legata al resto del discorso:

Ci sono due pizze che non amo (marinara e capricciosa) e due pizze che invece adoro (margherita e vegetariana).

Marco (lo sapevano tutti) non aveva intenzione di venire alla festa.

Parentesi quadre [ ]

Le parentesi quadre si usano sempre in coppia e servono a inserire parole che non sono presenti nel testo originale, ma che aiutano a capirlo meglio:

L’imperatore [Nerone] incendiò Roma.

Le parentesi quadre sono molto più rare delle parentesi tonde.

Lineetta ( – – )

La lineetta può essere usata per introdurre un discorso diretto al posto delle virgolette (se dopo il discorso diretto non ci sono altre parole, si mette solo una lineetta all’inizio del discorso, altrimenti se ne mette una all’inizio e una alla fine):

Marco disse: – Ho caldo.

– Fa freddo disse la donna.

La lineetta può essere usata anche per isolare un inciso:

Mi sono comportato come vedi da vero gentiluomo.

Trattino ( – )

Il trattino è più corto della lineetta e si usa per dividere in sillabe una parola (cam-pa-ni-le) o per unire due parole normalmente separate (il volo Milano-Lisbona).

Barra ( / )

La barra (o barretta) serve a separare più alternative:

Lasciate il vostro numero di telefono/indirizzo di posta elettronica e sarete ricontattati.

Asterisco ( * )

L’asterisco indica la presenza di una nota di precisazione:

Quel mare* era bellissimo.

*Il mar Mediterraneo.