Greco

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Telefo (Gymnasion 1)

Traduzione della versione Telefo di Apollodoro del libro Gymnasion 1:

Telefo era figlio di Eracle e di Auge, ma appena nato fu abbandonato tra gli animali (letteralmente fu dato agli animali) su un monte dell’Arcadia per un oracolo.

Mentre dunque il fanciullo era allevato da una cerva1, prendendolo i pastori del re di quella regione2, il re in persona adottò il fanciullo come un figlio chiamandolo Telefo, affinché si ricordasse che una volta, quando era un infante, era stato allevato da una cerva3.

A Telefo, quando era giovane, l’oracolo a Delfi, venendo interrogato, vaticinò che, se fosse andato nella regione dei Misi, avrebbe incontrato la madre.

Vivendo4 dunque in seguito (letteralmente nel tempo successivo) tra i Misi, Telefo stava per sposare una donna, senza sapere che (letteralmente non sapendo che) fosse la madre, ma un serpente mandato dagli dei, strisciando in mezzo a loro durante le nozze, li divise.

Perciò Telefo, non potendo (letteralmente essendogli impedito di) portare a termine le nozze e interpretando la cosa5 come un avvertimento degli dei, riconobbe la madre.

Anche se ἔλαφος significa sia “cervo” sia “cerva” (a seconda che sia preceduto da un articolo maschile o da un articolo femminile), qui indica la femmina dell’animale, come si evince dal breve riassunto che il libro fornisce sotto il titolo della versione, oltre che naturalmente dal mito di Telefo.

Una traduzione alternativa più libera e meno letterale potrebbe essere “dunque, dopo che i pastori del re di quella regione ebbero preso il fanciullo, che era allevato da una cerva”.

In greco la parola che significa “Telefo” (Τήλεφος) contiene in sé la parola che significa “cerva” (ἔλαφος).

Da διαιτάω.

Va bene anche “l’azione” (come indica il vocabolario del libro), ma la traduzione riportata sopra sta meglio.