Una tempesta improvvisa
Autore
Curzio Rufo
Libro
Il nuovo Latina Lectio
La versione inizia con:
Media nox erat, cum classem, sicut dictum…
La versione termina con:
…appulsa sunt litori, lacerata pleraque
Traduzione
Era mezzanotte, quando Alessandro ordinò che la flotta, allestita così come è stato detto, accerchiasse le mura della città.
E già le navi si avvicinavano da ogni parte alla città e i Tirii erano paralizzati dalla disperazione e all’improvviso1 dense nubi si distesero in cielo e tutta la luce che splendeva in mezzo fu oscurata da una vasta nebbia.
Allora il mare, increspandosi, a poco a poco si innalzò; poi, agitato da un vento piuttosto violento, sollevò i flutti e fece urtare le navi tra loro.
E già iniziarono a spezzarsi le corde con cui erano state legate insieme le quadriremi, i ponti (iniziarono) a crollare e a trascinare con sé verso il fondo i soldati con grande fragore.
E infatti le navi legate insieme non potevano essere governate con alcun mezzo nel mare burrascoso; i soldati ostacolavano le manovre dei marinai, i rematori (ostacolavano) le operazioni dei soldati e, come spesso accade in situazioni di questo genere, gli esperti obbedivano agli inesperti; i timonieri infatti, abituati in altri frangenti a comandare, in quel momento per paura della morte eseguivano gli ordini di uomini spaventati.
Il mare infine, percosso piuttosto ostinatamente, si arrese ai marinai e nella maggior parte dei casi le navi approdarono a riva fracassate (letteralmente la maggior parte delle navi approdò fracassata a riva).
1 Una traduzione alternativa ugualmente corretta (meno letterale e più libera) potrebbe essere “quando all’improvviso”.