Greco

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Uccisione del tiranno Giasone di Fere

Autore

Senofonte

Libro

γραφίς

La versione inizia con:

Ὁ δ’οὖν ἀνὴρ τηλικοῦτος ὢν καὶ τοσαῦτα…

La versione termina con:

…αὐτὸν μὴ τύραννος γένοιτο

Traduzione

Dunque, l’uomo che era così grande e che progettava tante e tali cose, dopo avere fatto una rassegna e un controllo della cavalleria degli abitanti di Fere, mentre ormai era seduto e rispondeva, se qualcuno giungeva bisognoso di qualcosa, fu sgozzato e trucidato da sette giovani che erano arrivati litigando apparentemente (letteralmente come se litigassero) l’uno con l’altro per qualcosa.

Dopo che i dorifori che si trovavano lì ebbero chiesto aiuto con forza, uno (dei giovani), mentre colpiva ancora Giasone, morì trapassato da una lancia; un altro che saliva a cavallo, dopo essere stato bloccato e avere subito molte ferite, morì; gli altri, dopo essere montati sui cavalli che erano stati preparati, fuggirono; e venivano onorati in moltissime delle città greche in cui giungevano (letteralmente dove giunsero tra le città greche, in moltissime di esse erano lodati).

E per questo motivo fu chiaro che i Greci avevano temuto fortemente che diventasse un tiranno.