Greco

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Una vendetta di Afrodite (1)

Autore

Achille Tazio

Libro

γραφίς

La versione inizia con:

Παρθένος ἦν εὐειδής, ὄνομα Ῥοδῶπις…

La versione termina con:

…ἡ δὲ Ἄρτεμις τηνικαῦτα οὐ παρῆν

Traduzione

C’era una graziosa ragazza, di nome Rodopi, amante delle battute di caccia e (in generale) della caccia; (aveva) piedi veloci, mani abili a colpire il bersaglio, una cintura e una fascia e una tunica sollevata fino al ginocchio e un’acconciatura dei capelli alla maniera degli uomini. 

Artemide la vide e la lodava e la chiamava e la fece (propria) compagna di caccia, e il più delle volte catturarono insieme le prede (letteralmente a loro moltissime prede furono comuni). 

Ma (Rodopi) giurò anche di rimanerle sempre al fianco e di fuggire le relazioni con gli uomini e di non subire l’oltraggio (derivante) da Afrodite. 

Rodopi giurò e Afrodite sentì e si adirò e volle punire la ragazza per il (suo) disprezzo. 

C’era un giovane di Efeso, bello tra i ragazzi quanto Rodopi tra le ragazze; lo chiamavano Eutinico; anche lui cacciava come Rodopi e allo stesso modo non voleva conoscere Afrodite. 

Dunque, la dea si recò da entrambi e condusse le loro prede in un unico luogo; prima infatti (Rodopi ed Eutinico) erano ancora divisi; Artemide in quel momento non era presente.