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La vera felicità

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Il nuovo Latina Lectio

La versione inizia con:

Solon, longe sapientissimus omnium Graecorum…

La versione termina con:

…sine gravibus calamitatibus pervenit

Traduzione

Solone, di gran lunga il più sapiente di tutti i Greci, essendo una volta giunto a Sardi, fu ospite (letteralmente fu nell’ospitalità) del re Creso.

Nella sua reggia poté vedere quanto grandi fossero le ricchezze, quanto ingente (fosse) lo sfarzo, quale (fosse) la sontuosità di quel re.

Dopo che ebbe visto tutte queste cose, Creso gli chiese se avesse mai visto un uomo più felice.

Desiderava infatti sapere che cosa pensasse Solone della sua vita.

Allora il filosofo (disse): “Più felice di te ho visto l’ateniese Tello”.

Il re fu preso da grande meraviglia, poiché ignorava chi fosse quel Tello, riguardo a cui il saggio proclamava una tanto grande felicità.

“Che cosa sono dunque” disse “queste cose che dici, ospite?

Che cosa mai possiede questo Tello, perché tu lo definisca così felice?”.

Allora Solone rise, dopo che ebbe sentito tutte queste cose, e rispose: “Non intendevo questa felicità che tu dici.

Tello fu più felice di te, perché fu felice fino alla fine della propria vita.

Infatti, giunse alla fine della vita senza gravi disgrazie”.