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Animali paurosi (Gymnasion 1)

Traduzione della versione Animali paurosi del libro Gymnasion 1:

Un giorno le lepri si radunano e deplorano la vita delle lepri, piena di paura: dicono infatti di vergognarsi per la viltà e vogliono gettarsi nello stagno e affogarsi là, poiché ritengono che la vita sia intollerabile per i vili.

Subito dunque si avvicinano allo stagno attiguo1.

Presso lo stagno siedono in cerchio molte rane e, quando si accorgono del rumore della corsa2, subito si lanciano nello stagno.

Allora dunque una delle lepri dice ai compagni: “O amici, non correte verso la morte: ritengo infatti che non sia più necessario che le lepri muoiano: non siamo infatti gli unici vili tra gli animali, poiché vediamo che anche le rane sono vili”.

Il racconto insegna che le disgrazie altrui sono un conforto per gli sventurati.

Va bene anche “vicino” (come indica il vocabolario del libro).

Cioè quando sentono il rumore delle lepri che arrivano correndo.