Greco

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I barbari tentano di ingannare i Greci

Autore

Senofonte

Libro

γραφίς

La versione inizia con:

Ἔπεμψέ με Ἀριαῖος καὶ Ἀρτάοζος…

La versione termina con:

…λελυμένης τῆς γεφύρας

Traduzione

“Mi mandarono1 Arieo e Artaozo, che erano fedeli a Ciro e devoti a voi, e ordinano che badiate che i barbari non vi attacchino durante la notte; c’è un grosso esercito nel parco vicino.

E ordinano di mandare una sentinella al ponte del fiume Tigri, poiché Tissaferne medita di tagliarlo di notte, qualora riesca, affinché non passiate oltre, ma rimaniate bloccati a metà tra il fiume e il canale”.

Avendo sentito queste cose, lo conducono da Clearco e riferiscono le cose che dice.

Clearco, dopo averlo ascoltato, fu molto turbato ed ebbe paura.

Tuttavia, un giovane tra quelli che erano presenti, avendo riflettuto, disse che non aveva senso (letteralmente era coerente) il fatto di attaccare e di tagliare il ponte.

“È infatti evidente che, se attaccano, sarà inevitabile che vincano o siano sconfitti.

Qualora dunque vincano, che bisogno c’è (letteralmente perché bisogna) che taglino il ponte?

Infatti, anche se avessimo molti ponti a disposizione, non avremmo un posto in cui fuggire e salvarci (letteralmente né infatti, qualora ci fossero molti ponti, avremmo dove, dopo essere fuggiti, noi ci salveremmo).

Qualora invece vincessimo noi, una volta tagliato il ponte, quelli non avranno un posto in cui fuggire; e nessuno dei molti (soldati) che ci sono sull’altra riva potrebbe portare aiuto a loro, una volta tagliato il ponte”.

1 Nel testo greco il verbo è al singolare, perché grammaticalmente è legato a solo uno dei due nomi, cioè Arieo; possiamo tuttavia tradurlo al plurale, perché dal punto di vista logico si riferisce a entrambi, cioè sia Arieo sia Artaozo (la traduzione letterale sarebbe “mandò me”).