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Consuetudini galliche

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Il nuovo Latina Lectio

La versione inizia con:

Viri, quantas pecunias ab uxoribus dotis nomine…

La versione termina con:

…iustis funeribus confectis, una cremabantur

Traduzione

I mariti, fatta una stima, mettono in comune con le doti tanto denaro dai propri beni quanto ne hanno ricevuto dalle mogli a titolo di dote.

La contabilità di tutto questo denaro viene tenuta congiuntamente e le rendite vengono messe da parte; quello dei due che vive più a lungo riceve la parte di entrambi con le rendite arretrate (letteralmente chi di loro rimane in vita, a quello arriva la parte di entrambi con le rendite dei periodi precedenti).

I mariti hanno potere di vita e di morte sulle mogli, così come sui figli; e quando un padre di famiglia nato da una stirpe illustre muore (letteralmente è morto), i suoi parenti si radunano e, se il fatto della morte è sospetto, fanno un processo sulle mogli nella maniera riservata agli schiavi e, nel caso in cui venga accertata la loro colpevolezza (letteralmente se la cosa viene appurata), le uccidono, dopo che sono state torturate con il fuoco e con ogni genere di tormento.

In rapporto alla civiltà dei Galli i funerali sono magnifici e sontuosi; e (i Galli) gettano nel fuoco tutte le cose che ritengono che stessero a cuore ai vivi, anche gli animali, e poco prima di quest’epoca i servi e i clienti che erano visibilmente amati (letteralmente che era evidente che erano amati) da quelli, compiute le dovute esequie, venivano bruciati insieme.