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Elogio di Ciro il Giovane (Gymnasion 1)

Traduzione della versione Elogio di Ciro il Giovane di Senofonte del libro Gymnasion 1:

Ciro il Giovane, figlio di Dario e di Parisatide, era un uomo assai regale1 e assai degno di comandare.

Per prima cosa infatti, mentre era ancora un bambino, quando veniva educato sia con il fratello sia con gli altri bambini, era considerato il migliore di tutti in tutte le cose2.

Tutti i figli dei nobili persiani vengono infatti educati presso la corte del re: lì da un lato apprendono molta saggezza3, dall’altro non ascoltano né vedono niente di turpe.

Lì sembrava dapprima che Ciro fosse il più modesto tra i coetanei, poi quello più interessato ai cavalli4; era chiaramente anche il più desideroso di imparare e di praticare le attività legate alla guerra (letteralmente il più desideroso di imparare e il più dedito all’esercizio delle attività per la guerra), l’arte di tirare con l’arco e il lancio di giavellotti.

Quando raggiunse l’età adatta, si appassionò moltissimo anche alla caccia e fu molto coraggioso con le prede (letteralmente allorquando convenne all’età, fu anche assai appassionato per la caccia e assai coraggioso contro le belve).

Possedeva cioè le doti che un buon re deve avere.

Se traducessimo letteralmente questa frase usando le parole del vocabolario del libro, otterremmo “dapprima infatti, essendo ancora un fanciullo, quando era educato sia con il fratello sia gli altri fanciulli, era ritenuto il migliore di tutti in tutte le cose”, ma la traduzione riportata sopra sta meglio.

Una traduzione alternativa più libera e meno letterale potrebbe essere “apprendono a essere temperanti” (il senso della frase è che i figli dei nobili persiani imparano a controllare i propri appetiti naturali).

Va bene anche “il più amante dei cavalli” (come indica il vocabolario del libro).