Greco

Cerca un argomento

Enomao e Pelope (Gymnasion 1)

Traduzione della versione Enomao e Pelope di Apollodoro del libro Gymnasion 1:

Enomao, re di Pisa1, aveva come figlia Ippodamia2.

Poiché un oracolo gli disse3 che sarebbe stato ucciso da colui che l’avrebbe sposata (letteralmente che era destinato a morire per mano di colui che l’avrebbe sposata), nessuno la prendeva in moglie, poiché tutti coloro che la desideravano in matrimonio erano uccisi da lui in questo modo.

Avendo ricevuto (letteralmente avendo) infatti armi invincibili e cavalli velocissimi da Ares, proponeva una gara ai pretendenti: chiunque la desiderasse in matrimonio doveva infatti fuggire con Ippodamia su un solo carro fino all’istmo di Corinto, mentre Enomao lo avrebbe inseguito armato (letteralmente era infatti necessario che colui che la desiderava in matrimonio fuggisse con Ippodamia su un carro comune fino all’istmo di Corinto e che Enomao lo inseguisse armato); e quello4, se fosse stato raggiunto, sarebbe stato ucciso; se invece qualcuno non fosse stato raggiunto, (costui) avrebbe avuto in moglie Ippodamia.

Anche Pelope si presentò dunque alla gara e persuase l’auriga di Enomao ad aiutarlo.

L’auriga non mise i chiodi ai mozzi delle ruote: in questo modo il carro si distrusse durante la corsa ed Enomao morì trascinato dalle redini.

Città greca vicino a Olimpia (da non confondere con l’omonima città italiana).

Una traduzione alternativa più libera e meno letterale potrebbe essere “aveva una figlia, Ippodamia”.

In teoria il participio presente λέγοντος andrebbe tradotto con “poiché diceva” (per “poiché disse” servirebbe infatti un participio aoristo), ma qui la versione è stata modificata rispetto al testo originale di Apollodoro, per cui possiamo usare senza problemi la traduzione riportata sopra. Per evitare questo cambio, possiamo eventualmente optare per la traduzione “dicendogli un oracolo che…”.

Il pretendente.