Analisi grammaticale

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I gradi dell’aggettivo

Gli aggettivi qualificativi indicano una qualità del nome a cui sono legati (cioè ci dicono com’è) e possono avere tre gradi, cioè tre diverse misure di questa qualità all’interno del nome:

  • grado positivo
  • grado comparativo
  • grado superlativo

Grado positivo

Esprime la qualità senza fare confronti (Paolo è alto).

Grado comparativo

Esprime un paragone con qualcuno o qualcosa (Paolo è più alto di Marco).

Il comparativo può essere:

  • di maggioranza (più alto)
  • di minoranza (meno alto)
  • di uguaglianza (tanto alto quanto)

Il nome che viene prima dell’aggettivo si chiama primo termine di paragone (“Paolo”), mentre il nome che si trova dopo l’aggettivo si chiama secondo termine di paragone (“Marco”).

Tra l’aggettivo di grado comparativo e il secondo termine di paragone troviamo di (se il secondo termine di paragone è un nome, un pronome o un avverbio) oppure che (se vengono paragonati due aggettivi, due verbi o due avverbi):

Paolo è più alto di Marco

Paolo è più alto di me

Paolo è più alto di prima

L’armadio è più lungo che largo

Correre è più faticoso che camminare

Andrea legge più velocemente che attentamente

Grado superlativo

Indica che la qualità è presente in ampia misura (Paolo è altissimo).

Il superlativo può essere assoluto (altissimo) o relativo (il più alto). Il superlativo assoluto si forma in quattro modi:

  • aggiungendo il suffisso -issimo alla radice dell’aggettivo (fortissimo)
  • attaccando il suffisso arci-extra-iper-super-ultra- all’aggettivo (ultraforte)
  • mettendo davanti all’aggettivo un avverbio come moltoassai e simili (molto forte)
  • raddoppiando l’aggettivo (forte forte)

Alcuni aggettivi aggiungono il suffisso -errimo al posto di -issimo (ad esempio, celebre diventa celeberrimo). Inoltre, alcuni aggettivi che terminano in -dico-fico e -volo aggiungono il suffisso -entissimo (ad esempio, munifico diventa munificentissimo).

Attenzione

I seguenti aggettivi hanno il comparativo e il superlativo che si formano in maniera irregolare:

PositivoComparativoSuperlativo
BuonoMiglioreOttimo
CattivoPeggiorePessimo
GrandeMaggioreMassimo
PiccoloMinoreMinimo

Ad esempio, diremo “Paolo è migliore di Marco” e non “Paolo è più migliore di Marco”.

Anche se in teoria non sono corrette, ormai sono comunemente accettate anche le forme più buonobuonissimopiù cattivocattivissimo eccetera.