Analisi grammaticale

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Le particelle pronominali

Le particelle pronominali sono, come dice il nome, particelle che fungono da pronomi. In particolare, possono rappresentare un pronome personale o un pronome riflessivo:

  • Mi
  • Ti
  • Ci
  • Vi
  • Gli
  • Lo
  • La
  • Li
  • Le
  • Ne
  • Si

A parte si, che ha solo valore riflessivo, le altre particelle possono essere usate sia come pronomi personali sia come pronomi riflessivi.

Vediamo due esempi:

VALORE PERSONALE

Marco mi ha dato una mela

VALORE RIFLESSIVO

Ti sei comprato una bella macchina

Nel primo caso la particella mi indica la persona a cui Marco dà la mela. Nel secondo caso invece la particella ti indica che l’azione del verbo “comprare” si riflette sul soggetto, cioè “tu”.

Le particelle pronominali si trovano generalmente davanti al verbo (ti amo). Se però il verbo è un imperativo, un infinito, un participio o un gerundio, vengono attaccate ad esso (chiamami, chiamarmi, chiamatomi, chiamandomi).

Forme combinate

Talvolta può capitare che le forme atone mi, ti, ci, vi, gli, si siano seguite da lo, la, li, le, ne. In questo caso, si parla di forme combinate e il primo gruppo diventa me, te, ce, ve, glie, se:

Me li porterai dopo

Ve ne siete andati

Glielo dirò di sicuro

La forma glie- è sempre attaccata al pronome seguente (glielo, gliela…) e vale sia per il femminile sia per il maschile:

Preparerò una torta per Marco e gliela consegnerò personalmente

Elisabetta vorrebbe la mia felpa, ma non posso prestargliela

Particelle avverbiali

Invece che rappresentare un pronome personale o riflessivo, le particelle ci, vi e ne possono indicare un luogo. In questo caso vengono definite particelle avverbiali e hanno i seguenti significati:

Ci / ViIn quel luogo
NeDa quel luogo

Se ad esempio diciamo “sono stato nella giungla e non ci tornerò mai più“, la particella ci serve a dire che non tornerò mai più in quel luogo, cioè nella giungla. Se invece diciamo “sono arrivato in città, ma me ne andrò presto”, la particella ne serve a dire che presto andrò via da quel luogo, cioè dalla città.

Come faccio a sapere se queste particelle rappresentano un pronome o hanno valore avverbiale? Se possiamo sostituire ci, vi e ne con i seguenti significati, sono particelle pronominali:

CiNoi
ViVoi
NeDi lui / Di lei / Di esso / Di essa

Se invece possiamo sostituire ci e vi con “in quel luogo” e ne con “da quel luogo”, sono particelle avverbiali.

Ad esempio, nella frase “non ci sconfiggerete facilmente” la particella ci equivale a “noi”, per cui ha valore pronominale. Invece nella frase “non ci voglio tornare” equivale a “in quel luogo”, per cui ha valore avverbiale.

Attenzione

Quando facciamo l’analisi grammaticale di una frase e incontriamo una di queste particelle, possiamo indicarla sia come particella pronominale sia come pronome, perché queste due diciture sono equivalenti. L’importante è specificare se abbia valore personale o riflessivo:

Mi cucino una bistecca

Qui ad esempio possiamo dire che mi è una particella pronominale con valore riflessivo oppure che è una forma atona del pronome riflessivo (sono corrette entrambe le opzioni).

Ovviamente, se ci, vi o ne indicano un luogo, dobbiamo dire per forza che si tratta di particelle avverbiali, perché in questo caso non rappresentano un pronome.

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