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Un buffone che non fa ridere (Gymnasion 1)

Traduzione della versione Un buffone che non fa ridere di Senofonte del libro Gymnasion 1:

Mentre i commensali banchettavano, Filippo tentava subito di dire qualcosa di ridicolo, poiché voleva compiere ciò per cui ogni volta veniva chiamato ai banchetti1.

Era infatti un buffone, ma allora non riusciva a fare ridere (letteralmente non suscitava il riso).

Di nuovo poco dopo tentava di dire qualcos’altro di ridicolo.

Poiché tuttavia nemmeno allora ridevano per lui, (egli), smettendo nel frattempo di mangiare (letteralmente mettendo fine nel frattempo al pranzo), si coprì del tutto e tacque.

E Callia disse: “Che cosa c’è (letteralmente che cos’è questo), Filippo?”.

E quello lamentandosi disse: “Poiché gli uomini non ridono più (letteralmente poiché il riso non è più tra gli uomini), perisce la mia arte.

Prima infatti per questo motivo mi invitavano (letteralmente ero chiamato) ai banchetti, affinché i presenti, ridendo a causa mia, si rallegrassero; ora invece per quale motivo qualcuno mi chiamerà ancora?”.

E al tempo stesso, mentre diceva queste cose, si soffiò il naso e fece capire chiaramente dalla voce che stava piangendo (letteralmente e per la voce apparve certamente piangere).

Tutti dunque lo consolavano e lo esortavano a banchettare.

Critobulo per il suo lamento iniziò a ridere fragorosamente, e gli altri con lui; quello, quando si accorse del riso, si scoprì e iniziò di nuovo a banchettare.

Voleva cioè fare ridere i commensali, dato che era un buffone e veniva invitato ai banchetti proprio per questo.