Vigilia della guerra tra Ciro e Artaserse
Autore
Senofonte
Libro
γραφίς
La versione inizia con:
Ἀρίστιππος δὲ ὁ Θετταλὸς ξένος ὢν…
La versione termina con:
…ἐποίουν οὕτως οὗτοι
Traduzione
Aristippo il Tessalo era per caso legato da ospitalità a lui e, incalzato dagli avversari politici in patria, giunse1 da Ciro e gli chiese circa duemila mercenari e la paga2 di tre mesi, in modo da prevalere così sugli avversari politici.
Ciro gliene diede circa quattromila e la paga di sei mesi e gli chiese di non scendere a patti con i nemici, prima di essersi consultato con lui.
Così dunque l’esercito in Tessaglia era mantenuto di nascosto per lui3.
Ordinò a Prosseno il Beota, che era legato (a lui) da ospitalità, di venire con il maggior numero di uomini (letteralmente dopo che aveva radunato più uomini possibili), poiché voleva portare guerra ai Pisidi, per il fatto che i Pisidi arrecavano danni alla sua regione.
Ordinò a Sofeneto di Stinfalo e a Socrate l’acheo, poiché anche questi erano legati (a lui) da ospitalità, di venire con il maggior numero di uomini (letteralmente dopo che avevano radunato più uomini possibili) per fare guerra a Tissaferne con gli esuli di Mileto (letteralmente degli abitanti di Mileto).
E questi fecero così.
1 I vari presenti indicativi che compaiono da qui in poi nel testo greco possono essere tradotti in italiano al passato remoto, dato che sono presenti storici.
2 Cioè lo stipendio da dare ai mercenari.
3 Cioè a vantaggio di Ciro.